A seguito di una serie di commenti al nostro ultimo post su Facebook, alcuni allarmistici, altri decisamente fuorvianti e inesatti, oltreché polemici, dovuti certamente ad ignoranza della materia e, soprattutto, delle normative, riteniamo opportuno fare chiarezza sulla situazione che vige sul territorio nazionale per la certificazione dei generatori di vapore per locomotive.
Per le caldaie di locomotive a vapore ferroviarie l’attuale normativa in Italia prevede tre situazioni distinte:
1. Locomotive appartenenti al gruppo FS e società controllate: il processo di certificazione è interno;
2. Locomotive appartenenti a imprese ferroviarie regionali ex-concesse o private: il processo era in capo al Ministero Trasporti attraverso l’USTIF (ora in attesa di direttive in quanto le competenze sono passate ad ANSF)
3. Caldaie di locomotive di privati : certificate da enti certificatori riconosciuti dall’INAIL (ente a cui sono passate queste competenze).
Per quanto riguarda il rotabile: ai fini della certificazione e autorizzazione alla circolazione sulla Rete Ferroviaria Italiana è necessaria l’iscrizione del mezzo di trazione al RIN e l’inserimento dello stesso nel sistema di gestione di un’impresa ferroviaria, in possesso dei certificati di sicurezza linea.
Affermare che SVF viaggia sui binari di linea (i nostri rotabili non sono mai usciti dal raccordo di collegamento con la rete, né potrebbero farlo senza l’autorizzazione di RFI) e, per di più, con una “bomba”, è falso oltreché lesivo dell’immagine non solo della nostra Associazione ma anche del manutentore, Lucato Termica Srl (che ha provveduto alla revisione generale della locomotiva) delle officine DB di Meiningen (D) (che hanno effettuato la ricerchiatura delle ruote), del TÜV Süd Italia (che ha certificato l’insieme caldaia) e di quelle aziende certificate che hanno lavorato secondo i parametri di legge e con la professionalità che le contraddistingue.
Pensiamo di aver fatto chiarezza per chi ci legge e ci conosce, in particolare le migliaia di visitatori che in questi due anni hanno visitato il museo di Primolano ed hanno preso conoscenza del progetto che stiamo portando avanti. Siamo lusingati per tanto interesse nei confronti dei passi che SVF compie con implacabile determinazione, certi di essere, come sempre, pionieri in un settore -quello dei treni storici detenuti da privati- che grazie alle normative europee, non potrà che svilupparsi ampiamente in futuro.
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